SEMPRE/MAI

 

Sempre… Cosa è il sempre? Il sempre è un concetto che non esiste. Tutto ha una fine, tutto è un cerchio che inizia e poi si conclude. La nostra stessa vita ignora l’esistenza del sempre. Sempre… Una parola utilizzata oramai solo da ragazzi che vogliono convincere la loro partner che il loro amore sarà “per sempre” mentre in realtà stanno già frequentando clandestinamente la figona del quartiere o dalle ragazze che provano a convincere che saranno insieme per sempre i loro ragazzi mentre stanno già tenendo una chat segreta su telegram con il mister muscolo della palestra dove vanno ogni lunedì a fingere di fare fitness.

Il mai? Il mai non esiste anch’esso. Niente è mai. Tutto può accadere, basta solo volerlo e crederci. Certo, se si resta fermi e immobili a lasciare che le cose ci scivolino addosso tutto diventa mai.

Una poesia di Renzo Rubino, un pezzo cantautorale di pregevole fattura per testo e musica. Per sempre e poi basta, perchè una storia d’amore sta finendo. Doveva essere per sempre, sarebbe dovuto essere per sempre ma invece è basta. Si gioca su questo, perchè l’unica cosa che forse è per sempre nella nostra vita è il ricordo.

PER SEMPRE E POI BASTA – Renzo Rubino

Un quarto alle tre
C’è una mosca sulla lampada a led
Gli occhi vogliono andarsene
Ma il mio cuore è in movimento
E penso che
Il mio stomaco sia in briciole
Cerca un paio di coccole
Gli regalo una caramella
E non basterà neanche quella
Sono stato abituato male con te
Solo un’altra canzone
Poi cancellerò il tuo nome
Per sempre ed un’ultima volta
Ti porterò con me
Insieme tra sette notine
Danzeremo per sempre e poi basta
E ogni volta che suonerò questa nota
Sarai vicino a me
C’è una macchia microscopica
Nel tuo bulbo oculare
Non è nulla
Non devi farti controllare
Sono io quella macchia grigia
Fissa in ogni cosa che fissi
La mia testa è come un girasole non si alza più
Solo un’altra canzone
Poi cancellerò il tuo nome
Per sempre ed un’ultima volta
Ti porterò con me
Mentre tu mi stai mordendo
Io ti sto riservando un posto tra i miei pensieri
Reparto ricordi migliori
E tra l’infanzia
E il primo ginocchio che ho scioccamente sbucciato
Ci sono i tuoi occhi grandi
Ora sarò banale
Ma a me ricordano il mare
Ora molla fa male
Ora molla fa male
Anche se non mi do pace
Una spada sarà questa voce
Per sempre ed un’ultima volta
Ti porterò con me
Insieme tra sette notine
Danzeremo per sempre e poi basta
E ogni volta che suonerò questa nota
È un sì
Sarai vicino a me

Se esiste il per sempre se lo chiede solo chi la fine vede vicino…

 

PER SEMPRE – Christian Gusmeroli

Qui solo in questa stanza

i pensieri a soffocarmi

mentre ingenuo piangevo i miei sbagli.

Un dolore senza fine

gli schiaffi ricevuti,

i ricordi indelebili nel cuore.

 

Se fosse per sempre

il passato sul presente,

che durerà.

Il tempo che è trascorso

e sarà per sempre, mi mancherà

lo so mi mancherà.

 

Ti scrivo ovunque sei,

spero mi penserai

il tutto in un fiorire di ricordi.

Un dialogo perenne

che nessuno capirà mai

solo tu che ascolti con il cuore.

 

Se fosse per sempre

il passato sul presente,

che durerà.

Il tempo che è trascorso

e sarà per sempre, mi mancherà

lo so mi mancherà.

 

Esiste il per sempre

chiedevi tristemente

io rispondevo che

esiste, è con te.

Esiste il per sempre

dicevo convincente

anche ora che

non sei più con me.

 

Se fosse per sempre

il passato sul presente,

che durerà.

Il tempo che è trascorso

e sarà per sempre, mi mancherà

lo so mi mancherà.

 

Mai a volte è una promessa… o una minaccia!

MAI PIU’ TORNERO’ SUI MIEI PASSI – Meena Kamal

Sono una donna che si è destata
Mi sono alzata e sono diventata una tempesta
che soffia sulle ceneri
dei miei bambini bruciati
Dai flutti di sangue del mio fratello morto sono nata
L’ira della mia nazione me ne ha dato la forza
I miei villaggi distrutti e bruciati mi riempiono di odio contro il nemico,
Sono una donna che si è destata,
La mia via ho trovato e più non tornerò indietro.
Le porte chiuse dell’ignoranza ho aperto
Addio ho detto a tutti i bracciali d’oro
Oh compatriota, io non sono ciò che ero.
Sono una donna che si è destata.
La mia via ho trovato e più non tornerò più indietro.
Ho visto bambini a piedi nudi, smarriti e senza casa
Ho visto spose con mani dipinte di henna indossare abiti di lutto
Ho visto gli enormi muri delle prigioni inghiottire la libertà
nel loro insaziabile stomaco
Sono rinata tra storie di resistenza, di coraggio
La canzone della libertà ho imparato negli ultimi respiri,
nei flutti di sangue e nella vittoria
Oh compatriota, oh fratello, non considerarmi più debole e incapace
Sono con te con tutta la mia forza sulla via di liberazione della mia terra.
La mia voce si è mischiata alla voce di migliaia di donne rinate
I miei pugni si sono chiusi insieme ai pugni di migliaia di compatrioti
Insieme a voi ho camminato sulla strada della mia nazione,
Per rompere tutte queste sofferenze, tutte queste catene di schiavitù,
Oh compatriota, oh fratello, non sono ciò che ero
sono una donna che si è destata
Ho trovato la mia via e più non tornerò indietro.

Mai, altre volte è un inutile speranza…

MAI ALTRA CHE TE – Robert Desnos

Mai altra che te a dispetto di stelle e solitudini
A dispetto di mutilazioni d’albero all’arrivo della notte
Mai altra che te proseguirà il mio stesso cammino
Più t’allontani più s’allunga la tua ombra
Mai altra che te saluterà il mare all’alba quando
vagabondo esausto io uscito da foreste tenebrose
e cespi di ortiche marcerò verso i flutti
Mai altra che te poserà la mano sulla mia fronte
e sugli occhi
Mai altra che te e nego la menzogna e l’infedeltà
Tu puoi spezzar la cima di questa nave all’ancora
Mai altra che te
Prigioniera nella gabbia l’aquila rode lenta
le sbarre di rame grigioverde
Che evasione!
È la domenica cifrata dal canto degli usignoli
nei boschi verde tenero il cruccio delle bambine
di fronte a una gabbia dove un canarino si agita
mentre nella via solitaria lentamente il sole
l’esile linea sposta sul marciapiede caldo
Altre linee passeremo
Mai altra che te
Ed io sono solo solo solo come l’edera appassita dei giardini
di periferia solo come il bicchiere
E mai altra che te.

 

…e tue labbra così frenate nelle fantasie dell’amore dopo l’amore così sicure a rifugiarsi nei “sempre” nell’ipocrisia dei “mai”

VERRANNO A CHIEDERTI DEL NOSTRO AMORE – Fabrizio De André

Quando in anticipo sul tuo stupore
verranno a chiederti del nostro amore
a quella gente consumata nel farsi dar retta
un amore così lungo
tu non darglielo in fretta

non spalancare le labbra ad un ingorgo di parole
le tue labbra così frenate nelle fantasie dell’amore
dopo l’amore così sicure a rifugiarsi nei “sempre”
nell’ipocrisia dei “mai”

non sono riuscito a cambiarti
non mi hai cambiato lo sai.

E dietro ai microfoni porteranno uno specchio
per farti più bella e pensarmi già vecchio
tu regalagli un trucco che con me non portavi
e loro si stupiranno
che tu non mi bastavi,

digli pure che il potere io l’ho scagliato dalle mani
dove l’amore non era adulto e ti lasciavo graffi sui seni
per ritornare dopo l’amore
alle carezze dell’amore
era facile ormai

non sei riuscita a cambiarmi
non ti ho cambiata lo sai.

Digli che i tuoi occhi me li han ridati sempre
come fiori regalati a maggio e restituiti in novembre
i tuoi occhi come vuoti a rendere per chi ti ha dato lavoro
i tuoi occhi assunti da tre anni
i tuoi occhi per loro,

ormai buoni per setacciare spiagge con la scusa del corallo
o per buttarsi in un cinema con una pietra al collo
e troppo stanchi per non vergognarsi
di confessarlo nei miei
proprio identici ai tuoi

sono riusciti a cambiarci
ci son riusciti lo sai.

Ma senza che gli altri ne sappiano niente
dimmi senza un programma dimmi come ci si sente
continuerai ad ammirarti tanto da volerti portare al dito
farai l’amore per amore
o per avercelo garantito,

andrai a vivere con Alice che si fa il whisky distillando fiori
o con un Casanova che ti promette di presentarti ai genitori
o resterai più semplicemente
dove un attimo vale un altro
senza chiederti come mai,

continuerai a farti scegliere
o finalmente sceglierai.

 

Non ci lasceremo mai… ma come fan presto amore ad appassire le rose…

CANZONE DELL’AMORE PERDUTO – Fabrizio De André

Ricordi sbocciavan le viole

con le nostre parole

“Non ci lasceremo mai, mai e poi mai”


vorrei dirti ora le stesse cose

ma come fan presto, amore, ad appassire le rose

così per noi

 

l’amore che strappa i capelli è perduto ormai

non resta che qualche svogliata carezza

e un po’ di tenerezza

 

E quando ti troverai in mano

quei fiori appassiti al sole

di un aprile ormai lontano

li rimpiangerai

 

ma sarà la prima che incontri per strada

che tu coprirai d’oro per un bacio mai dato

per un amore nuovo

 

E sarà la prima che incontri per strada

che tu coprirai d’oro per un bacio mai dato

per un amore nuovo