SOGNI

Per la riflessione sui sogni, avevo pensato a una struttura un po’ diversa. Si divide la riflessione in due parti. Una, la mattina o il giorno prima, in cui si manda i ragazzi in giro per la spiaggia o il paese a porre, educatamente alcune domande. Le seguenti:

Ha mai avuto sogni nel cassetto?
Li ha mai confidati a qualcuno?
Se si come reagivano i suoi confidenti? Erano diffidenti e dicevano che non ce l’avrebbe fatta oppure l’appoggiavano?
E’ riuscito a realizzarli?
Se no, li ha comunque difesi finché ci ha creduto o ci crede tuttora e sta ancora lottando per raggiungerli?
Se sì, cosa ha provato quando li ha realizzati?

Intervista Sogni

Durante la riflessione sono chiamati a dividersi in due gruppi e tentare di fare una breve sintesi delle risposte ottenute con l’intervista e chiedergli la loro prima idea che si possono fare sui sogni .

Si passa poi ad analizzare il motivo delle domande fattegli. Sarebbe carino farlo con il sostegno di una presentazione in power point come quella proposta qui sotto:

Riflessioni Sogni

HA MAI AVUTO UN SOGNO NEL CASSETTO?

Tutti abbiamo sogni, desideri e ambizioni. Senza di questi, senza obiettivi da raggiungere la vita sarebbe vuota. L’uomo a differenza degli animali sogna e questo gli permette sempre di migliorare la sua vita.

Spiegata la prima domanda parte il video della canzone “Ho imparato a sognare” dei negrita ma nella versione di Fiorella Mannoia (Il video è più interessante)

Ci si sofferma su due frasi della canzone:

Ho imparato a sognare che non ero bambino”… tutti sogniamo, soprattutto quando ancora bambini riusciamo con saggia ingenuità a superare ogni limite postoci, spaziando con la fantasia.

“Quando un sogno è un cannone, che se sogni ne ammazzi metà”… i sogni ed i desideri sono la nostra unica arma per il futuro. Il futuro è un’incognita ma i sogni possono essere comunque un buon sentiero da intraprendere già nel presente.

Torniamo all’intervista e analizziamo il perché di una delle altre domande:

LI HA MAI CONFIDATI A QUALCUNO? E QUALE REAZIONI HA OTTENUTO?

Spesso succede che sentiamo il bisogno di condividere i nostri sogni con qualcuno che abbiamo a cuore. E magari questo qualcuno ci sconsiglia, anche in buona fede, di seguirli… La ricolleghiamo poi con un’altra frase della canzone.

“C’è chi era incapace a sognare e chi sognava già…” crescendo si tende a smettere di sognare, considerarli una sciocchezza adatta ai bambini e si cerca di scoraggiare chi invece sogna ancora.

Parte la proiezione di un altro video tratto da “La ricerca della felicità” che ci aiuta capire che qualcuno cerca di frenare i nostri sogni magari anche in buona fede.

https://www.youtube.com/watch?v=DO3VC79deyc

Si torna all’ultima domanda dell’intervista

E’ RIUSCITO A REALIZZARLI ?

Qualcuno ha avuto la fortuna di riuscire a realizzarli, qualcuno non ce l’ha fatta e altri ancora stanno continuando a sperare di raggiungerli prima o poi. Non è tanto importante la realizzazione di questi ma dare il massimo per raggiungerli, non mollare alle prime difficoltà. Ultimo collegamento con la canzone “Ho imparato a sognare”.

“Che se cado una volta, una volta cadrò e da terra da lì mi rialzerò…i sogni per raggiungerli bisogna sudare, può capitare di cadere ma senza scoraggiarsi bisogna rialzarsi.

Si conclude ascoltando la canzone “Sogna ragazzo sogna” di Roberto Vecchioni e leggendo poi tutti insieme la riflessione sul testo:

“E ti diranno… ma non è vero che la ragione sta sempre col più forte” molto spesso i tuoi sogni saranno messi a dura prova. Ti diranno di lasciare perdere, che non fa per te, che non ce la farai mai…
Chiudi gli occhi, ragazzo,e credi solo a quel che vedi dentro  Lotta fino a quando non raggiungi i tuoi obiettivi e se non ce la farai…forse aveva ragione chi ne dubitava ma almeno ci hai provato.

“Sogna… non lasciarlo solo contro questo mondo” non lasciamo che i nostri sogni debbano combattere da soli contro un mondo sordo e cieco sempre più pronto a spegnare ogni barlume di speranza.

“non lasciare un treno fermo alla stazione, non fermarti tu…” come si dice il treno passa una sola volta nella vita. Saliamoci e guidiamolo verso le nostre mete. Non lasciamolo fermo in stazione, non facciamo in modo che diventi un oggetto da museo. 

“Lasciali dire… e non ti possono fare più niente” Può capitare un fallimento, un passo falso, una caduta durante questo inseguimento dei sogni e c’è sempre qualcuno pronto a deriderti. Ma sorvola, continua rialzati e prosegui la tua corsa anche zoppicando.

“Nessun regno è più grande di questa piccola cosa che è la vita” la vita è piccola se paragonata all’eternità ma è immensa e complessa, si dirama su più binari. A volte capitiamo su un binario morto, altre volte su un binario consumato, altre volte su un binario che ci mostra spettacoli meravigliosi.

“sogna, ragazzo, sogna, passeranno i giorni, passerrà l’amore, passeran le notti, finirà il dolore, sarai sempre tu…” I momenti difficili che incontreremo lungo la realizzazione dei nostri sogni saranno passeggeri. Dopo una notte c’è sempre un’alba.

“sogna, ragazzo, sogna, ti ho lasciato un foglio sulla scrivania, manca solo un verso a quella poesia, puoi finirla tu.” I nostri sogni, la nostra vita spesso coincide con i sogni e la vita di chi ci succederà, facciamo in modo di lasciare a chi segue una strada da seguire, una speranza per non mollare. Lasciamogli l’onore di finire la poesia.

In alternativa a qualcuno di questi punti si potrebbe trattare un tema d’attualità. Sto pensando al Leicester campione d’Inghilterra. Una favola di una squadra costruita per salvarsi dalla retrocessione e che si ritrova sul tetto del mondo “sportivo”. Un tema che potrebbe incuriosire i ragazzi. Si potrebbe parlare della storia di Vardy, operaio fino a pochi anni prima e che ora si ritrova capocannoniere della premier. Di Mahrez che bazzicava le serie inferiori francesi e ora è stato eletto miglior giocatore della premier. Di Ranieri che a 64 anni riesce a vincere un titolo che gli è sempre mancato. Tutte queste storie per far capire che non bisogna smettere mai di sognare e che se lo si crede veramente, e ovviamente ci si impegna, anche l’impossibile (o ciò che ti dicono essere tale) può diventare possibile.