4 – AMICIZIA

…C. era affranto. Fissava ripetutamente lo schermo del cellulare. Sperava infinitamente arrivassero buone notizie, la mano di quell’amico che sembrava ormai perso per sempre ma che lui in cuor suo sperava ancora di trattenere nella sua vita.“Dio, tu sai come va a finire. Dimmelo. Non tormentarmi con l’attesa”… Dio sogghignò… Si stava divertendo un mondo a giochicchiare con la sua creazione. Che senso ha costruirti un giocattolo se non ci puoi giocare? “Il Dio perverso e crudele che viene descritto nel vecchio testamento non corrisponde al vero. Io sono peggio” disse ghignando e aggiunse “pensa che ero pure di buonumore nel periodo delle piaghe d’Egitto”. Dio mandò un segnale in terra a C. “Se fosse veramente tuo amico non ti tratterebbe così, saprebbe che stai male e starebbe al tuo fianco. Forse è solo uno stronzo che non merita l’affetto da parte di nessuno meno che meno il tuo” e il ghigno divenne sempre più malefico. C. non si sorprese della risposta, anzi sapeva che quando si concentrava su qualcuno era disposto anche al dialogo come successe con la povera Giovanna D’Arco che è riuscito pure a farla mettere al rogo.

Il fiume di parole pronunciate da Dio, comunque, colpì violentemente C. che sembrava barcollante come un pugile a cui hanno assestato il colpo giusto per stenderlo al tappeto ma aggrappandosi alle corde restò in piedi e disse “L’amico me lo sono scelto io, sapevo che non era perfetto. Nessuno lo è. Ma ho sempre trovato nella sua amicizia gioia, felicità e divertimento. E’ stronzo? Bene sarà il mio amico stronzo…”

Dio pensò per un attimo alla sua vita. Era sempre stato solo. Aveva avuto un figlio ma per farlo aveva comunque rifiutato il contatto umano. Utero in affitto e padre scelto tra la schiera di uomini che aveva creato. “Forse è proprio per questo che mi diverto a torturare le mie creature. Forse anche io avrei dovuto cercare di crearmi amicizie e non ritenerle un’inutile perdita di tempo. Sono io che sto torturando la mia creatura o lui che sta torturando me?” ma con questi quesiti l’autore si alzò dalla scrivania e uscì dalla stanza ignorando che in realtà si stanno torturando a vicenda… “Mi devo creare un altro nome così poi fondano un’altra religione e scoppia un’altra guerra, le guerre di ora non mi danno più le emozioni che mi davano all’inizio…”

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