3 – CHI SONO?

“Chi sono?” questo era il quesito che si poneva oggi il personaggio. A 20 anni forse sarebbe il caso di avere un’idea di chi essere, cosa essere, cosa volere e perché ci si trova qui. Ma lui non lo sapeva. Dio guardava la sua creatura ridendo. Il suo compito era quello di dare un volto, plasmare un essere vivente a sua immagine e somiglianza ma non troppo e non tutti. Non poteva farli mica tutti belli e adoni come lui. Doveva pur infierire su qualcuno. Il resto aspetta all’uomo. Farsi una vita, crearsi un’identità ma a volte piaceva intervenire anche in questa fase rendendo impossibile o solo difficile il crearsi un’identità di cui essere orgogliosi o per lo meno riconoscersi…

4

…la crisi d’identità l’aveva portato sull’orlo di un burrone. C., il ragazzo, si trovava a guardare giù da un ponte. Il corso del fiume sottostante si udiva appena e non s’intravedeva che una linea azzurra. Un salto e tutto sarebbe finito. “Ti piacerebbe Dio che io saltassi. Sarebbe un degno finale a questa tua trama, non trovi? Il ragazzo ingrato che rifiuta il tuo dono della vita e vivrà in eterno nella dannazione. Anima dannata in vita e pure in morte. Non lo farò, non l’avrai vinta. Un giorno salterò ma solo quando avrò due ali di felicità talmente forti che mi permetteranno di sorvolare questo nero burrone. Nell’attesa resto ancorato qui, al ruolo che tu mi hai assegnato. Sarà dura però è la mia guerra ed io ci sto”. Su questa citazione di Rino Gaetano, Dio si arrese e tornò al suo regno. Regno in cui il precedente citato Rino Gaetano allietava con le sue esibizioni da tempo e che oggi avrebbe dovuto subire un po’ di ira divina per essersi intromesso, seppur in modo indiretto, nelle sue sadiche torture. “Era comunque ancora troppo presto per il finale” si disse Dio…