LA VOCE DEL SILENZIO
Volevo stare un po’ da solo
per pensare tu lo sai
ed ho sentito nel silenzio
una voce dentro me
e tornan vive tante cose
che credevo morte ormai
E chi ho tanto amato
dal mare del silenzio
ritorna come un’onda
nei miei occhi,
e quello che mi manca
nel mare del silenzio
mi manca sai molto di più.
Ci sono cose in un silenzio,
che non mi aspettavo mai,
vorrei una voce
Ed improvvisamente
ti accorgi che il silenzio
ha il volto delle cose che hai perduto
ed io ti sento amore,
ti sento nel mio cuore,
stai riprendendo il posto che
tu non avevi perso mai,
che non avevi perso mai,
che non avevi perso mai
Volevo stare un po’ da solo
per pensare tu lo sai,
ma ci son cose in un silenzio
che non mi aspettavo mai,
vorrei una voce
Ed improvvisamente
ti accorgi che il silenzio
ha il volto delle cose che hai perduto,
ed io ti sento amore,
ti sento nel mio cuore,
stai riprendendo il posto che
tu non avevi perso mai
tu non avevi perso mai
tu non avevi perso
tu non avevi perso mai.
La nostra vita è piena di silenzi ma spesso cerchiamo di coprirli. Perché il silenzio ci fa paura? Perché a spaventarci sono i nostri pensieri, il rumore del nostro brulicare d’idee ci spaventa più del caos della vita. Proviamo un viaggio tra i SILENZI di Edgar Lee Master
IL SILENZIO – Edgar Lee Master
Ho conosciuto il silenzio delle stelle e del mare
e il silenzio della città quando si placa
e il silenzio di un uomo e di una vergine
e il silenzio con cui soltanto la musica trova linguaggio.
Il silenzio dei boschi
prima che sorga il vento di primavera
e il silenzio dei malati quando girano gli occhi per la stanza,
e chiedo per le cose profonde a che serve il linguaggio.
Un animale nei campi geme una o due volte
quando la morte coglie i suoi piccoli;
noi siamo senza voce di fronte alla realtà.
Noi non sappiamo parlare.
Un ragazzo curioso domanda a un vecchio soldato
seduto davanti la drogheria
Come hai perduto la gamba?
e il vecchio soldato è colpito di silenzio e poi gli dice
Me l’ha mangiata un orso.
E il ragazzo stupisce,
mentre il vecchio soldato, muto,
rivive come in sogno
le vampe dei fucili
il tuono del cannone
le grida dei colpiti a morte
e sè stesso disteso al suolo
i chirurghi dell’ospedale
i ferri
i lunghi giorni di letto.
Ma se sapesse descrivere ogni cosa sarebbe un artista,
ma se fosse un artista
vi sarebbero ferite più profonde
che non saprebbe descrivere.
C’è il silenzio di un grande odio
e il silenzio di un grande amore
e il silenzio di una profonda pace dell’anima
e il silenzio di un’amicizia avvelenata.
C’è il silenzio di una crisi spirituale
attraverso la quale l’anima, sottilmente tormentata,
giunge con visioni inesprimibili
in un regno di vita più alta,
e il silenzio degli dèi che si capiscono senza parlare.
C’è il silenzio della sconfitta
c’è il silenzio di coloro che sono ingiustamente puniti
e il silenzio del morente, la cui mano stringe subitamente la vostra.
C’è il silenzio tra padre e figlio,
quando il padre non sa spiegare la sua vita, sebbene in tal modo
non trovi giustizia.
C’è il silenzio che interviene fra il marito e la moglie
c’è il silenzio dei falliti
e il vasto silenzio che copre le nazioni disfatte e i condottieri vinti.
C’è il silenzio di Lincoln, che pensa alla povertà della sua giovinezza
e il silenzio di Napoleone dopo Waterloo
e il silenzio di Giovanna d’Arco
che dice tra le fiamme
Gesù benedetto
rivelando in due parole ogni dolore, ogni speranza.
C’è il silenzio dei vecchi,
troppo carichi di saggezza
perché la lingua possa esprimerla
in parole intelligibili
a coloro che non hanno vissuto la grande parabola della vita.
E c’è il silenzio dei morti.
Se noi che siamo vivi non sappiamo parlare di profonde esperienze,
perché vi stupite che i morti non vi parlino della morte?
Quando li avremo raggiunti
il loro silenzio avrà spiegazione.
Ci sono silenzi che valgono più di mille parole, che hanno una potenza devastante. Quante volte nei film e telefilm per rafforzare l’impatto emotivo di una scena si lasciano secondi di silenzio? Soffermiamoci insieme ad ascoltare il suono del silenzio.
IL SUONO DEL SILENZIO – Simon e Garfunkel
Ciao, oscurità, vecchia amica
sono qui per parlarti di nuovo
perché una visione arrivando dolcemente
ha lasciato i suoi semi mentre dormivo
e la visione
che si è fissata nella mia mente
rimane ancora
dentro il suono del silenzio
In sogni senza riposo io camminai da solo
in strade strette acciottolate
nell’alone di luce di un lampione
sentii il mio colletto freddo ed umido
quando i miei occhi furono abbagliati
dal lampo di una luce al neon
che spezzò la notte
e intaccò il suono del silenzio.
E nella luce fredda io vidi
diecimila persone, forse più.
Persone che parlavano senza dire nulla
persone che ascoltavano senza capire
persone che scrivevano canzoni che le voci non potevano cantare assieme
e nessuno osava
disturbare il suono del silenzio
“Pazzi” dissi io “voi non sapete
che il silenzio cresce come un cancro”
“Ascoltate le parole che io posso insegnarvi.
Prendete le mie braccia così che possa raggiungervi.”
Ma le mie parole cadevano come goccie di pioggia silenziose,
e ne usciva l’eco dai pozzi del silenzio.
E la gente si inginocchiava e pregava
al dio neon che aveva creato.
E l’insegna lampeggiava il suo messaggio
con le parole che lo formavano.
E il messaggio era: “Le parole dei profeti
sono scritte sui muri della metropolitana
e negli androni dei palazzi,
e diventano sussurro nel suono del silenzio.”
Ho bisogno di silenzio. Basta rumore. Troppo spesso parliamo anche quando non abbiamo niente da dire. Dovremmo anche ascoltare, non solo e sempre parlare. Si dice che un amico sappia capire anche i tuoi silenzi, non parliamo solo per “fare compagnia”, “fingere che tutto vada bene” o “per evitare di pensare”. Silenzio e ascolta. Tagore diceva ““Vorrei sedermi vicino a te in silenzio, ma non ho il coraggio: temo che il mio cuore mi salga alle labbra. Ecco perché parlo stupidamente e nascondo il mio cuore dietro le parole. Tratto crudelmente il mio dolore per paura che tu faccia lo stesso.” Ho bisogno di silenzio, tutti abbiamo bisogno di silenzio.
HO BISOGNO DI SILENZIO – Alda Merini
Ho bisogno di silenzio
come te che leggi col pensiero
non ad alta voce
il suono della mia stessa voce
adesso sarebbe rumore
non parole ma solo rumore fastidioso
che mi distrae dal pensare.
Ho bisogno di silenzio
esco e per strada le solite persone
che conoscono la mia parlantina
disorientate dal mio rapido buongiorno
chissà, forse pensano che ho fretta.
Invece ho solo bisogno di silenzio
tanto ho parlato, troppo
è arrivato il tempo di tacere
di raccogliere i pensieri
allegri, tristi, dolci, amari,
ce ne sono tanti dentro ognuno di noi.
Gli amici veri, pochi, uno ?
sanno ascoltare anche il silenzio,
sanno aspettare, capire.
Chi di parole da me ne ha avute tante
e non ne vuole più,
ha bisogno, come me, di silenzio.
Alda Merini
Con queste parole di Alda Merini si chiude la settimana del “silenzio”, a domani per una nuova parola.